Lavoratori campani controcorrente

Documento Lavoratori Banchi Nuovi

Non tutto il mondo del lavoro sindacalizzato si è chinato supino all’arroganza di uno stato che colpevolizza e reprime la sua popolazione, sottraendole sempre maggiori diritti, comprimendo libertà fondamentali. I lavoratori della manutenzione stradale della Campania – Banchi Nuovi di Napoli da tempo hanno manifestato la loro contrarietà all’apatia di un sindacato che non sa più riconoscere la gravità dei provvedimenti adottati dal governo (lockdown, green pass).
Un sindacato, il loro (SiCobas) che, come quasi tutti gli altri (siano confederali o di base), è sempre più parte degli ingranaggi di questa macchina infernale.
Ed è forte la motivazione che muove la loro critica radicale: “Ci concentreremo pertanto sulla gestione della pandemia, non perché riteniamo irrilevanti le altre questioni che attengono lo scontro di classe, ma perché pensiamo che su tale tema sono emerse posizioni molto preoccupanti da parte del sindacato che possono mettere in discussione la propria collocazione nel campo dell’opposizione antagonista al capitalismo“.
Ed hanno altresì molto chiaro come si va delineando il futuro “in cui il diritto a lavorare, ad avere agibilità politica e sindacale, e persino per potere avere relazioni sociali degne di questo nome, (in breve per vivere) sarà concesso solo a chi si sottometterà docilmente ai voleri dello stato e delle sue istituzioni, a chi ne accetterà il controllo rinunciando alla propria libertà

Per una discussione franca e militante in tema di gestione autoritaria della pandemia
dai Lavoratori della manutenzione stradale della Campania – Banchi Nuovi
15 dicembre 2021
Come compagni di Banchi Nuovi abbiamo segnalato in più di un’occasione che la posizione sostenuta dal Si Cobas in relazione alla pandemia ci crea parecchio disagio e ci vede fortemente dissenzienti. Vorremmo approfittare di questa occasione per cercare di aprire un confronto su tale tematica per la centralità che essa riveste nello scontro tra le classi, non solo a scala nazionale, motivare il nostro dissenso dalla linea assunta dal sindacato su questa vicenda e socializzare il nostro punto di vista. Ci concentreremo pertanto sulla gestione della pandemia, non perché riteniamo irrilevanti le altre questioni che attengono lo scontro di classe, ma perché pensiamo che su tale tema sono emerse posizioni molto preoccupanti da parte del sindacato che possono mettere in discussione la propria collocazione nel campo dell’opposizione antagonista al capitalismo. Leggi tutto “Lavoratori campani controcorrente”

Corteo Antifascista a Cesena

Corteo Cesena

L’Assemblea Antifasciste contro il green pass di Bologna partecipa alla manifestazione di Cesena in solidarietà con i compagni arrestati e contro il lasciapassare verde
Tra le poche realtà regionali che hanno compreso il potere devastante dello strumento green pass, L’osservatorio Antifascista della Romangna ha convocato per sabato 13 novembre una manifestazione cittadina. Consapevoli – come anche noi lo siamo – che il green pass rappresenti solo un aspetto dell’attuale attacco alla socialità, al lavoro, all’educazione, alla salute e alla vita nel suo complesso, l’iniziativa aveva anche lo scopo di sostenere 4 persone antifasciste condannate a settembre per avere contestato Casapound.
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13 novembre 2021
Sabato 13 novembre 2021, un centinaio di persone sono scese in strada a Cesena in corteo. I giornali e i media locali, nel riportare la notizia il giorno dopo, hanno posto l’accento solamente su qualche spinta con la polizia e sull’opposizione della manifestazione al Green Pass, tralasciando tutti gli altri punti su cui invece la stessa era stata indetta e su cui si è concentrata, dal contrasto alle politiche antiproletarie e filopadronali del governo Draghi, fino al sostegno attivo alle 4 persone antifasciste condannate a settembre per l’opposizione alla sede di Cesena di Casapound (gruppo quest’ultimo, dichiaratamente fascista, presente con alcuni suoi militanti nell’organizzazione di alcune piazze cesenati contro il Green Pass, presenza che sembra non essere un problema per chi vi partecipa, almeno per chi ne è al corrente).Ben oltre la sola questione del lasciapassare, siamo scese e scesi in strada sabato 13 novembre anche perché licenziamenti, sfratti, carovita e tagli alla sanità ci fanno schifo!