Palestina smart city a Napoli. Interventi

interventi iniziativa Palestina Smart city a Napoli
Giovedì 19 giugno scorso allo spazio occupato Zero81 di Napoli ha avuto luogo il sesto incontro sulla questione “Palestina/Smart City/tecnologie per le guerre ai popoli”.
Dopo l’introduzione Giulia e Carlo del Centro culturale Handala Ali di Napoli sono seguiti gli interventi di Flora del collettivo universitario Demand di Napoli, di Alessio di Miracolo a Milano e di Fabrizio dell’Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna.
Di seguito gli interventi dell’iniziativa.
Introduzione di Giulia e Carlo
Centro culturale Handala Ali di Napoli

Intervento di Flora
collettivo universitario Demand di Napoli

Intervento di Alessio (Miracolo a Milano)

Fabrizio
Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna

Palestina smart city e guerra a Roma

iniziativa Palestina Smart city a Roma

Immagina il futuro della tua città
di Assemblea Romana NO Green Pass

Non c’è più tempo per far finta di non capire quali scelte da anni sta percorrendo con metodicità e determinazione il sistema di potere per trasformare dalle fondamenta la nostra vita. Abbiamo aspettato anche troppo.
La Smart City e la Città dei 15 minuti sono due teorizzazioni che applicando sul territorio strumenti altamente tecnologici non solo ridefiniscono i modi e i tempi della nostra quotidianità, non solo controllano i nostri corpi e condizionano le nostre menti spingendoci a comportamenti stereotipati, controllabili secondo algoritmi precostituiti, ma attuano anche una selezione predittiva delle azioni, individuando e selezionando buoni e cattivi, pericolosi e innocui, disponibili e indisponibili.

Intervista a Radio Onda Rossa
di un compagno dell’ Assemblea romana contro il green pass

promuovono
Assemblea Romana NO Green Pass
Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna
Lavoratori Autorganizzati di Ravenna
Miracolo a Milano

Palestina smart city e guerra a Milano

iniziativa Palestina Smart city a Milano

Quanto l’intelligenza artificiale nasca e prosperi in ambito militare, con applicazioni sempre più devastanti anche nel settore civile (tanto da rendere sempre più difficile la separazione tra i due settori), è documentato anche dall’impegno della National Security Commission of Artificial Intelligence statunitense, che il Congresso americano ha istutito nel maggio 2018, e che ha integrato tra i suoi membri i rappresentanti di Amazon Web Services, di Oracle, di Microsoft Researche Lab e di Google Cloud.
Come scriveva Evgeny Morozov in Une guerre froide, «Le Monde diplomatique», maggio 2023:

“La competenza della Silicon Valley è indispensabile all’apparato militare se questo intende realizzare la sua visione di un sistema che integri l’insieme dei dati trasmessi dai sensori delle varie forze armate. Analizzate con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, queste informazioni permetterebbero di elaborare in seguito una riposta coordinata efficace. Alla fine del 2022, il Pentagono ha attribuito a quattro giganti tecnologici – Microsoft, Google, Oracle e Amazon – un lauto contratto di 9 miliardi di dollari per sviluppare l’infrastruttura di questo audace progetto.”

Quindi proponiamo anche a Milano un Incontro pubblico per ragionare assieme dello sviluppo di queste tecnologie digitali pervasive utilizzate in Palestina per lo sterminio ed il genocidio automatizzato della popolazione ed utilizzate anche qui per il controllo della società tutta, dissenziente o amorfa che sia, proiettate nella costruzione della smart city.
Proiezione di video estratti da tre documentari sulle smart city Palestinesi realizzati da Al Jazeera e doppiati in lingua italiana di cui sotto è possibile vedere il trailer.
Interventi da Milano, Busto Arsizio, Bologna e della comunità palestinese in Italia.

promuovono
Miracolo a Milano
Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna
Lavoratori Autorganizzati di Ravenna

Guerra e incarcerazione tecnologica della società

guerra e incarcerazione tecnologica
Quando parliamo dell’uso duale della tecnologia ci riferiamo allo sviluppo di competenze altamente specializzate che possono venire utilizzate indistintamente nell’ambito militare e in quello civile e che sono implementate dal sistema militare-industriale e universitario. FBK (Fondazione Bruno Kessler) rappresenta un esempio lampante di questa dualità. Mentre sviluppa relazioni e prodotti a fini bellici (come riportato nel testo seguente), è presente nello sviluppo del Tecnopolo Bolognese e nella gestione del controllo biometrico a Trento, tanto per citare due esempi
Quello che segue è il testo di un intervento fatto da un compagno davanti al centro di ricerca FBK (Trento) in occasione del corteo dello scorso 10 maggio, al fianco della resistenza palestinese e contro le collaborazioni con lo Stato di Israele
FBK per l’incarcerazione tecnologica e la guerra
Viviamo un presente che ci obbliga ogni giorno di più a fare scelte che possono cambiare le nostre vite. Più la Società-macchina si struttura e si rende concreta, maggiormente si palesa il bisogno vitale di osservare con attenzione la quotidianità che ci sovrasta. La caratteristica della macchina non è solo la sua efficacia, ma soprattutto la sua programmazione, l’incapacità di cambiare rotta, l’obbedienza automatica. Ecco perché l’apparato tecnico ha bisogno di corpi-macchina. Se gli inferni di Gaza e della Cisgiordania ci stanno lentamente abituando ad un mondo disumano, è perché anche le nostre vite possono diventare quelle di esseri simili a macchine obbedienti.
È in questo tipo di mondo che lo Stato, con la sua guerra interna, ci vorrebbe muti e incoscienti di fronte alla catastrofe. È in questo tipo di mondo che laboratori, università, aziende divengono le retrovie dei conflitti globali. E questo è il mondo che si sta apparecchiando esattamente qui, anche all’interno delle Università e delle aziende trentine e del nucleo che fa da capofila: FBK.

Palestina smart city e guerra a Napoli

Assemblea pubblica
sull’automazione del genocidio in Palestina, controllo tecnologico e smart city
iniziativa Palestina Smart city a Napoli

E’ un dato di fatto che gli sviluppi tecnologici testati in Palestina (ma in generale nelle guerre) vengono venduti all’occidente per essere utilizzati all’interno dei contesti urbani, diventando parte fondamentale della trasformazione in corso. Lo “Stato” di Israele è a oggi leader mondiale per ciò che riguarda le tecnologie biometriche e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Traguardo raggiunto in decenni di occupazione, durante la quale ha potuto sperimentare tutto ciò sulla popolazione palestinese. Ci teniamo a sottolineare inoltre che sono molteplici i progetti direttamente commissionati e finanziati da alcuni Stati occidentali, il che evidenzia ulteriormente quali strumenti si prefiggono di utilizzare anche qui da noi.
Le Smart city, spacciate come eco-sostenibili e luoghi inclusivi, in realtà sono progettate e realizzate per monitorare, gestire, reprimere ed escludere gli individui proprio come accade in Palestina. Troviamo pertanto opportuno definire tale processo di trasformazione globale tecno-colonialismo, per via del fatto che l’implementazione dei sistemi bio-tecnologici-digitali stanno letteralmente colonizzando sia i luoghi che i nostri corpi, arrivando a modificare anche i nostri pensieri e le nostre percezioni, nel tentativo di imporsi come unico paradigma universale. [tratto dal n.3 di Pensiero Critico – Terre in moto]

Assemblea pubblica per ragionare assieme dello sviluppo sul territorio napoletano di tecnologie digitali pervasive volte al controllo della popolazione e proiettate nella costruzione della smart city. Per denunciare che queste tecnologie usate da noi sono le stesse usate dall’entità israeliana per l’annientamento genocidario automatizzato dei palestinesi.
Proiezione di video estratti da tre documentari sulle smart city Palestinesi realizzati da Al Jazeera e doppiati in lingua italiana.
Interventi da Bologna, Milano e dal Collettivo Demand di Napoli. Presenza di esponenti della comunità palestinese in Italia.

promuovono
Centro Culturale Handala Ali
Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna
Lavoratori Autorganizzati di Ravenna

Stop OGM per l’agroecologia

stop ogm manifestazione a Parma
APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE A PARMA CONTRO I NUOVI OGM E NON SOLO
Cambiare il Campo è un gruppo di attiviste e attivisti, contadine e contadini, di diverse zone d’Italia, provenienti da diverse realtà, gruppi, collettivi e associazioni, rurali e cittadine che lavorano per unire le forze e per difendere e sviluppare i sistemi agroecologici di produzione, distribuzione e consumo del cibo.
Ci rivolgiamo a contadine e contadini, consumatrici e consumatori, associazioni, gruppi d’acquisto, comunità di supporto dell’agricoltura, empori solidali, aziende e cooperative, tecnici agricoli, ricercatrici e ricercatori responsabili, per costruire un’opposizione comune contro l’avanzare dei nuovi OGM (TEA, NBT, NGT).

Intelligenza artificiale per la guerra

intelligenza artificiale per la guerra
L’Intelligenza Artificiale – parte e insieme motore delle tecnologie convergenti (info, bio, nano e neuro) – non è né positiva, come affermano i «tecno-entusiasti», né passibile di forme alternative di governance, come ripetono i «tecno-possibilisti». Nata in ambito bellico, l’IA serve innanzitutto a fare la guerra.
A scanso di equivoci il Pentagono lancia esplicitamente un nuovo Progetto Manhattan per l’Intelligenza Artificiale in chiave militare, mentre il partito-Stato cinese gli risponde con il MDPW (Multi-Domain Precision Warfare). Nel frattempo, in Ucraina si accelera la robotizzazione dei sistemi d’arma e di comando, mentre a Gaza si compie il primo genocidio automatizzato della storia.
Dalla produzione automatizzata alla finanza ad alta frequenza, dalla disseminazione di telecamere e sensori nelle città all’agricoltura digitale, passando per l’ingegneria genetica applicata ai campi e ai corpi, quello che i complessi scientifico-militar-industriali stanno conducendo è una guerra generalizzata al vivente e ad ogni forma di autonomia individuale e comunitaria.
Contro l’artificializzazione della vita, la terra. Contro la schiavitù connessa, la libertà.
capitolo completo tradotto dal libro di Jacques Luzi
Ce que l’intelligence atificielle ne peut pas faire

Palestina smart city a Busto Arsizio. Interventi

interventi iniziativa Palestina Smart city a Busto Arsizio
Sabato scorso al PIME di Busto Arsizio ha avuto luogo l’incontro sulla questione “Palestina/Smart City/tecnologie per le guerre ai popoli” che ha visto la sala gremita (almeno 80 partecipanti) e interessantissimi interventi.
Dopo l’introduzione di Andrea dell’Assemblea Popolare di Busto Arsizio, sono seguiti Shokri dell’Unione Democratica Arabo Palestinese, Fabrizio dell’Assemblea antifascista contro il green pass di Bologna e Alessio di Miracolo a Milano.
L’incontro si è concluso con apericena, occasione di scambio e condivisione. Durante l’iniziativa sono stati raccolti 500 € per Gazzella ODV che distribuisce acqua, pane e pasti caldi alla popolazione sopravvissuta di Gaza.
Di seguito gli interventi dell’iniziativa.
Introduzione di Andrea
Assemblea Popolare di Busto Arsizio

Intervento di Shokri
Unione Democratica Arabo Palestinese (U.D.A.P.)

Intervento di Fabrizio
Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna

Intervento di Alessio (Miracolo a Milano)

Smart city per le guerre ai popoli

tecnologie per guerra ai popoli
dall’ Assemblea Popolare di Busto Arsizio
La Smart City è una città “intelligente” che usa Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) di ultima generazione, capaci di produrre un’enorme quantità di dati (attraverso sensori, telecamere, smartphone, dispositivi Internet delle Cose) e analizzarli attraverso l’IA e algoritmi, in tempo reale. La città diventa dato, come ogni nostra azione e comportamento, funzionale al controllo ma anche alla riorganizzazione della vita. Infatti, si è materializzata la possibilità concreta di organizzare la vita in una maniera nuova, grazie al rapporto simbiotico tra dispositivi tecnologici e dati.
Onnipresenza di tali dispositivi ed estrattivismo dei dati dalle vite singolari e collettive sono i binari della nuova organizzazione sociale contemporanea: quella che al possibile della vita ha sostituito il probabile del calcolo. La vita non sarà più qualcosa da scoprire, da soli o assieme, nei vastissimi ed infiniti spazi profondi del possibile, dell’incontro casuale, dell’errore, dell’imprevisto e dell’imprevedibile; no, sarà invece un calcolo, dove un evento si calcola probabilisticamente (aggregando e rielaborando dati che riguardano l’evento in questione) per prevedere cosa succede poi, e quindi avere la capacità di influenzare direttamente o indirettamente gli accadimenti.
Palestina e Smart city a Busto Arsizio

Palestina e smart city a Busto Arsizio

Incontro pubblico sul controllo tecnologico, genocidio in Palestina e smart city
iniziativa Palestina Smart city a Busto Arsizio
Mentre qui da noi ci presentano le smart city come oasi di progresso, sicurezza e sostenibilità, in Palestina il loro vero volto si manifesta nella vita di tutti i giorni: controllo sociale e militarizzazione sono le parole d’ordine che si celano dietro questi progetti che stanno tentando in ogni modo di esportare anche qui da noi.
Sì perché, a differenza di quanto qualcuno possa pensare, l’utilizzo delle telecamere con tecnologia avanzata non è finalizzato alla nostra sicurezza, ma al totale controllo H24 su ognuno di noi.

Incontro pubblico per fare collettivamente il punto sul progetto smart city a Busto Arsizio: installazione delle telecamere con intelligenza artificiale, delle antenne 5g e cosiddetta riqualificazione di alcune aree in città “.
Proiezione di video estratti da tre documentari sulle smart city Palestinesi realizzati da Al Jazeera e doppiati in lingua italiana.
Interventi da Bologna, Milano e da esponenti della comunità palestinese in Italia.

promuovono
Assemblea Popolare di Busto Arsizio
Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna
Lavoratori Autorganizzati di Ravenna