Intelligenza artificiale per la guerra

intelligenza artificiale per la guerra
L’Intelligenza Artificiale – parte e insieme motore delle tecnologie convergenti (info, bio, nano e neuro) – non è né positiva, come affermano i «tecno-entusiasti», né passibile di forme alternative di governance, come ripetono i «tecno-possibilisti». Nata in ambito bellico, l’IA serve innanzitutto a fare la guerra.
A scanso di equivoci il Pentagono lancia esplicitamente un nuovo Progetto Manhattan per l’Intelligenza Artificiale in chiave militare, mentre il partito-Stato cinese gli risponde con il MDPW (Multi-Domain Precision Warfare). Nel frattempo, in Ucraina si accelera la robotizzazione dei sistemi d’arma e di comando, mentre a Gaza si compie il primo genocidio automatizzato della storia.
Dalla produzione automatizzata alla finanza ad alta frequenza, dalla disseminazione di telecamere e sensori nelle città all’agricoltura digitale, passando per l’ingegneria genetica applicata ai campi e ai corpi, quello che i complessi scientifico-militar-industriali stanno conducendo è una guerra generalizzata al vivente e ad ogni forma di autonomia individuale e comunitaria.
Contro l’artificializzazione della vita, la terra. Contro la schiavitù connessa, la libertà.
capitolo completo tradotto dal libro di Jacques Luzi
Ce que l’intelligence atificielle ne peut pas faire