Smart city: progetto distopico tecno-liberale

Verso le Assemblee Pubbliche del 26 e 27 a Bologna e Ravenna
Dalla mostra sulle Smart City
dei compagni di Venezia
“In una smart city ogni movimento è sorvegliato, registrato, controllato, elaborato, sottoposto a misurazione, incrociato, infine previsto e condizionato. L’unica libertà di movimento concessa è al capitale. Questo è il fondamento neoliberista che si manifesta nell’architettura delle nuove città intelligenti. La smart city espone in vetrina processi di sfruttamento e predazione capitalistica in una nuova veste: intelligente, sostenibile, efficiente, inclusiva/partecipativa.”
appuntamenti assemblee palestina guerra smart-city

Il lato oscuro delle smart city

Verso le Assemblee Pubbliche del 26 e 27 a Bologna e Ravenna
dalla rivista Pagina Uno
di Francesca Faccini
“Fino a ora nelle ‘nostre’ smart city il conflitto ha assunto le forme del war gaming, ma a Hebron – come in tutta la Palestina – l’avanguardia tecnologica del governo d’Israele ha preso una forma concreta estremamente crudele.
Attribuire alla macchina capacità decisionali autonome ha conseguenze distopiche: se da una parte si realizza più facilmente la volontà di dominio sulla vita, dall’altra sembra smaterializzarsi la responsabilità individuale: mentre l’algoritmo assume caratteristiche antropomorfe, gli individui perdono umanità.”
appuntamenti assemblee palestina guerra smart-city

Palestina, guerra, smart city

IVa Iniziativa Cittadina a Bologna e a Ravenna contro lo sviluppo delle smart-city
La pratica militare israeliana in Palestina ci fa comprendere il livello di guerra totale verso cui stiamo andando.
La realizzazione delle Smart City in Palestina ha creato carceri a cielo aperto per un controllo totalitario su qualsiasi aspetto della vita quotidiana delle persone, addirittura all’interno delle stesse abitazioni.
Anche le città italiane vengono trasformate in Smart City, ogni giorno che passa. Ci dicono per salvaguardare l’ambiente, tutelare la salute, migliorare la qualità della vita . Nei fatti aumentano i controlli e le schedature (e con essi sorveglianza e repressione): i diritti fondamentali si riducono sempre più. La digitalizzazione ci rende dipendenti da una tecnologia che non controlliamo e che non ci appartiene: ci dirige verso scenari distopici, come quelli che hanno fatto da apripista negli anni della pandemia.
Questi strumenti di sorveglianza saranno sempre più necessari al dispotismo del capitale.
Boicottare lo svolgersi delle guerre fra grandi potenze significa anche influire sulla vita quotidiana dentro alle nostre città, difendendo e rivendicando i nostri spazi sociali, i nostri dati, le nostre comunicazioni, salvaguardando i nostri territori, le nostre relazioni
ASSEMBLEE PUBBLICHE
26 febbraio 2025 – ore 20
Centro Sociale della Pace
Via del Pratello 53 – BOLOGNA
27 febbraio 2025 – ore 20
Sala Ragazzini
Largo Firenze – RAVENNA
Proiezioni di video, estratti da 3 documentari sulle smart city Palestinesi realizzati da Al Jazeera
Interventi da Trento, Milano, Bologna e Ravenna
promuovono
Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna
Lavoratori Autorganizzati di Ravenna

Corteo a Trento contro il G7

Corteo a Trento in solidarietà con Gaza e contro il G7
RESTIAMO UMANI. CON GAZA NEL CUORE, CONTRO IL G7 SULL’ IA A TRENTO.

promosso dall’ Assemblea in solidarietà alla Palestina – Trento
In vista del G7 vero e proprio che si terrà a giugno in Puglia, in Italia ci saranno diversi vertici settoriali.Mentre a Verona si terrà il G7 su industria e aerospazio (che verterà anche sul sistema Starlink,adoperato ora in Ucraina), a Trento il 15 marzo ci sarà il G7 sull’Intelligenza Artificiale (IA).
I ministri con delega all’innovazione di Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone e Canada discuteranno di IA, nel momento in cui a Gaza si sta consumando il primo genocidio non solo in diretta social, ma anche su base algoritmica. Pensiamo al sistema Habsora (The Gospel) usato dall’esercito israeliano e basato in gran parte sull’IA, sistema che un ex funzionario dell’intelligence israeliana ha definito una «fabbrica di omicidi di massa».
Noi la chiamiamo automatizzazione del genocidio.
L’utilizzo da parte dell’esercito israeliano dell’IA per compiere i bombardamenti sui gazawi si affianca al ricorso a tecnologie di sorveglianza da parte del sistema dell’apartheid sionista: check-point automatizzati, applicazioni per la schedatura dei palestinesi, uso dell’IA per il riconoscimento facciale…
Questo orrore 4.0 non nasce dal nulla, viene prodotto nei centri di ricerca, nelle start up, nelle università. Attraverso la sperimentazione continua sulla pelle dei palestinesi lo Stato d’Israele è diventato un laboratorio mondiale per le nuove tecnologie e uno dei principali esportatori delle stesse.
Intervista di Radio Onda Rossa ad un compagno di Trento

No a Bologna smart city/2

Iniziativa Cittadina a Bologna contro le smart-city

II° INCONTRO POPOLARE

18 febbraio 2024 – ore 17
allo SPUM
Via Tiberio Fiorilli 10
Presenti relatori dell’Osservatorio sulle Smart City per l’Analisi e la Resistenza (O.S.C.A.R.) provenienti dal Trentino
promuove il CoordinamentoParadiso

qui il volantino completo

Interventi dei relatori
Introduzione di Massimo (Coordinamento Paradiso)

Intervento di Rocco D’Alessandro (UniAMOci Trentino / ricercatore O.S.C.A.R.)

Intervento di Laura Tondini (Uniamoci Trentino / ricercatrice O.S.C.A.R.)

Appunti sulla Manifestazione No Smart City di Trento, 9 Settembre 2023

Intervento dell’Avv. Manola Bozzelli (Arbitrium, Pronto Soccorso Giuridico)

La variante dell’indisciplina

La variante dell'indisciplina
Spesso ci sentiamo dire “ma siete ancora lì a citare ‘sto green pass? non vi siete accorti che non c’è più?“. Ecco, appunto “non c’è più“.
A parte il fatto che questa domanda proviene quasi sempre da tutte quelle persone, quei settori che mentre il gren pass “c’era” hanno girato la testa dall’altra parte perchè era “divisivo” discuterne (per dirla leggera) se non addirittura partecipato della discriminazione attiva (per essere più chiari) di coloro i quali riconoscevano in quella tessera un aggiornamento degli strumenti di controllo sociale, di disciplinamento e abrogazione di molte libertà personali e costituzionali, non è corretto affermare che il green pass “non c’è più“.
Lo strumento è stato congelato all’interno delle procedure informatiche ed amministrative dello stato, una specie di cellula dormiente del terrore, ma il suo impianto tecnologico persiste ed anzi si è sviluppato e riarticolato nell’IT Wallet, il portafoglio digitale integrato nell’app IO in grado di contenere carta d’identità elettronica, tessera sanitaria, passaporto e molti altri documenti, di recente entrata in vigore, e in sintonia con l’Identità Digitale promossa e in via di realizzazione dalla UE.
E’ per questo motivo che ci preme riproporre a tutte e tutti le riflessioni dell’ Assemblea contro il Green Pass di Roma riportate in questo fascicoletto, sia come importante valore storico di memoria che come prospettiva per le lotte future.

Un test chiamato Gaza

Dal fronte umano - Un test chiamato Gaza
“È stato lo stesso esercito israeliano a confermare l’uso dell’intelligenza artificiale per individuare gli obiettivi da bombardare a Gaza.
Chiamato Hasbora («Vangelo» in ebraico), si tratta di un «sistema che consente l’uso di strumenti automatici per produrre target a ritmo rapido, che funziona migliorando il materiale di intelligence». Sebbene i dettagli del suo funzionamento siano mantenuti segreti, le informazioni pubblicate sono inequivocabili: il sistema «si ciba dell’enorme quantità di dati contenuti nei database creati negli ultimi anni dall’intelligence israeliana tramite la raccolta dei dati personali e biometrici dei cittadini palestinesi.
The Gospel traduce questi dati in obiettivi da attaccare, la decisione è poi dell’Idf». Tra i dati utilizzati, ci sarebbero «le riprese di droni, le chiamate intercettate, il monitoraggio di movimenti e i dati di sorveglianza».”

L’assemblea cittadina contro le smart cities

Assemblea Cittadina a Bologna contro le smart-city
Sembra che molte persone si facciano delle domande, quantomeno quando le narrazioni ufficiali confliggono col buon senso e vessano le giornate già complicate dei cittadini.
Alta la partecipazione all’incontro sulle smart cities a Villa Paradiso – ben oltre le 250 persone – per riflettere insieme sui reali scopi delle politiche cittadine della giunta Lepore, che sembrano indirizzarsi verso il controllo sociale e il disciplinamento dei cittadini, promuovendo città “smart, green e pensate per migliorare la qualità della vita degli abitanti”.
Sarà che i cittadini di questo “benessere” distribuito con tanto altruismo non se ne sono proprio accorti e anzi al momento ne hanno avuto solo una inquietante impressione; sarà che i milioni di euro che giungono a pioggia dal governo nazionale, dall’EU, da aziende che lavorano per la NATO per la realizzazione del progetto insinuano poco rasserenanti sospetti (se puntassero alla nostra salute e serenità basterebbero molto meno fondi…); sarà che tali politiche sono caratterizzate da elementi che ricordano intenzioni poco benevole appena vissute negli anni della pandemia: controlli, permessi, ricatti economici, limitazioni degli spostamenti, INSOMMA il buon senso porta i cittadini più attenti ad insospettirsi e a farsi la domanda: MA LO FARANNO DAVVERO PER IL NOSTRO BENE?
In sala diverse sono state le proposte di disubbidienza civile e molto esaustivo (e realistico..) il quadro distopico illustrato dai relatori.
Interventi dei relatori
Introduzione di Fabrizio (Coordinamento Paradiso / ricercatore O.S.C.A.R)

Intervento di Alessio Gasperini (Miracolo a Milano / ricercatore O.S.C.A.R)

Intervento di Angela Donati (Gruppo Stop 5G Emilia-Romagna)

Intervento dell’Avvocato Mario Marcuz


L’interesse spinge il COORDINAMENTO PARADISO e la rete O.S.C.A.R. ad approfondire la tematica in altri incontri e promuovere mobilitazioni che facciano sentire la voce dei cittadini in contrasto con quella dei padroni della città, da cercare certamente molto più lontano da Palazzo D’Accursio.