Palestina, guerra, smart city

IVa Iniziativa Cittadina a Bologna e a Ravenna contro lo sviluppo delle smart-city
La pratica militare israeliana in Palestina ci fa comprendere il livello di guerra totale verso cui stiamo andando.
La realizzazione delle Smart City in Palestina ha creato carceri a cielo aperto per un controllo totalitario su qualsiasi aspetto della vita quotidiana delle persone, addirittura all’interno delle stesse abitazioni.
Anche le città italiane vengono trasformate in Smart City, ogni giorno che passa. Ci dicono per salvaguardare l’ambiente, tutelare la salute, migliorare la qualità della vita . Nei fatti aumentano i controlli e le schedature (e con essi sorveglianza e repressione): i diritti fondamentali si riducono sempre più. La digitalizzazione ci rende dipendenti da una tecnologia che non controlliamo e che non ci appartiene: ci dirige verso scenari distopici, come quelli che hanno fatto da apripista negli anni della pandemia.
Questi strumenti di sorveglianza saranno sempre più necessari al dispotismo del capitale.
Boicottare lo svolgersi delle guerre fra grandi potenze significa anche influire sulla vita quotidiana dentro alle nostre città, difendendo e rivendicando i nostri spazi sociali, i nostri dati, le nostre comunicazioni, salvaguardando i nostri territori, le nostre relazioni
ASSEMBLEE PUBBLICHE
26 febbraio 2025 – ore 20
Centro Sociale della Pace
Via del Pratello 53 – BOLOGNA
27 febbraio 2025 – ore 20
Sala Ragazzini
Largo Firenze – RAVENNA
Proiezioni di video, estratti da 3 documentari sulle smart city Palestinesi realizzati da Al Jazeera
Interventi da Trento, Milano, Bologna e Ravenna
promuovono
Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna
Lavoratori Autorganizzati di Ravenna

A fianco del Popolo Palestinese

Rilanciamo la manifestazione nazionale romana contro il genocidio del Popolo Palestinese da parte di Israele
In conbutta con U.S.A. e N.A.T.O. nel silenzio complice della U.E.
Manifestazione a Roma per la Palestina
Dal manifesto di convocazione della manifestazione:
“La nostra lotta per la liberazione della Palestina va oltre la semplice solidarietà di facciata: é una causa politica che supera l’assistenza umanitaria e si basa su una opposizione attiva contro l’occupazione e il colonialismo.
In Italia e altrove ci sono attori che cercano di svuotare questa lotta del suo significato
politico, riducendo la questione palestinese a un’emergenza umanitaria depoliticizzandola per frenare la nostra azione e annullarne l’impatto.
Noi respingiamo con forza questo tentativo. La nostra solidarietà non è neutrale: affermiamo con determinazione la legittimità e la necessità della resistenza palestinese.
La lotta del popolo palestinese è anche la nostra, ed è fondamentale che il nostro appoggio sia incondizionato e parte integrante delle battaglie che conduciamo qui in Italia, opponendoci alle forme di censura e repressione che ci colpiscono direttamente.
E’ per questo che ci opponiamo anche al DDL 1660, uno strumento volto a censurare e reprimere le voci di chi sostiene la causa palestinese, come abbiamo dimostrato con forza nella manifestazione nazionale del 5 ottobre”
Associazione Amici del Libano in Italia
Giovani Palestinesi d’Italia
Unione Democratica Arabo-Palestinese

Bologna è Palestinese

presido sotto sede RAI Bologna contro genocidio a Gaza

PRESIDIO SOTTO SEDE RAI DI BOLOGNA

15 febbraio 2024 – ore 17
promosso dai Giovani Palestinesi Bologna
Mentre le forze di occupazione israeliane stanno avanzando su Rafah e la popolazione di Gaza non ha un posto sicuro dove scappare, mentre ancora si contano i martiri e i feriti causati dall’occupazione sionista, dopo che tutti gli ospedali di Gaza sono diventati fuori uso a causa dei bombardamenti e dell’embargo sulla striscia, dopo 129 giorni in cui Israele ha affamato Gaza e non ha permesso l’ingresso di alcun aiuto alla popolazione, in risposta a due artisti che al festival di Sanremo hanno condannato il bombardamento degli ospedali e hanno richiesto un cessate il fuoco, l’amministratore delegato della RAI fa pervenire un comunicato alla presentatrice Mara Venier che esprime solidarietà allo stato israeliano e al suo supposto “diritto alla difesa”.
Dopo oltre 28mila martiri di cui non ha praticamente mai dato riscontro, la RAI non solo non esprime la doverosa solidarietà alla popolazione palestinese, ma continua a sostenere apertamente il massacro diffondendo propaganda sionista senza il minimo criterio di giusta e neutra informazione.
Quando si tratta di sostenere gli oppressi si ricorda che il festival è un momento dedicato alla musica, un momento di festa, ma quando occorre difendere gli amici potenti non c’è nessuna esitazione nello schierarsi.

Un test chiamato Gaza

Dal fronte umano - Un test chiamato Gaza
“È stato lo stesso esercito israeliano a confermare l’uso dell’intelligenza artificiale per individuare gli obiettivi da bombardare a Gaza.
Chiamato Hasbora («Vangelo» in ebraico), si tratta di un «sistema che consente l’uso di strumenti automatici per produrre target a ritmo rapido, che funziona migliorando il materiale di intelligence». Sebbene i dettagli del suo funzionamento siano mantenuti segreti, le informazioni pubblicate sono inequivocabili: il sistema «si ciba dell’enorme quantità di dati contenuti nei database creati negli ultimi anni dall’intelligence israeliana tramite la raccolta dei dati personali e biometrici dei cittadini palestinesi.
The Gospel traduce questi dati in obiettivi da attaccare, la decisione è poi dell’Idf». Tra i dati utilizzati, ci sarebbero «le riprese di droni, le chiamate intercettate, il monitoraggio di movimenti e i dati di sorveglianza».”