Contronarrazione della gestione pandemica

Scienziate/i sociali

“Siamo un gruppo di scienziate/i sociali, appartenenti a diverse discipline, indipendenti o variamente inquadrati nelle università italiane o estere. Oggi sentiamo una contraddizione lacerante tra la potenzialità delle scienze sociali di decostruire la narrativa emergenziale, e la loro mancata applicazione a quella che viviamo come una svolta repressiva di proporzioni storiche.
Ci sembra evidente ormai che la gestione pandemica sia stata improntata fin da subito al primato del profitto e all’uso sistematico della violenza materiale e simbolica – soprattutto mediatica e istituzionale, ma anche militare – nei confronti della popolazione. La governamentalità pandemica si è dispiegata attraverso l’uso politico dei sentimenti di paura e angoscia, con l’abbandono al contempo dei malati e della sanità territoriale, l’incertezza esistenziale dovuta al continuo mutamento del panorama normativo, la spettacolarizzazione della morte, la militarizzazione del territorio, l’ampliamento della violenza strutturale e della diseguaglianza economica, l’ulteriore concentrazione del potere militare e finanziario, e la diffusione di forme odiose e perniciose di controllo e discriminazione.
da Radio Blackout / Sfasciapassare #12
Intervista ad alcuni del gruppo di docenti firmatari

S.I. Cobas: iniziativa a Bologna

Iniziativa SICOBAS a Bologna

Finalmente sul fronte della coscienza collettiva e delle lotte qualcosa si muove anche nel mondo del lavoro.

Questa iniziativa indetta dai S,I.Cobas a Bologna, alla quale hanno per ora aderito CUB e Emilia Romagna Costituzionale, sblocca dal torpore il mondo del lavoro e crea un precedente che non potrà essere minimizzato come ‘no-vax’, ‘no-pass’, ‘no-tutto-quello-che-critica-il-draghistan’.

Ci auguriamo che l’iniziativa divenga ‘virale’, contagiando altri sindacati di base ed altri gruppi di compagni, da troppo tempo assenti.

NO GREEN PASS
NO STATO DI EMERGENZA
Da due anni viviamo sotto il regime dello “stato di emergenza”: i cortei sono vietati, le assemblee e le riunioni sono vietate o ristrette, i diritti basilari sono limitati da decreti arbitrari e grotteschi. La finanza internazionale ha imposto il proprio governo, il governo Draghi, col compito di svendere il paese e disciplinare la popolazione: i tagli alla sanità (altri 6 miliardi in meno quest’anno), le privatizzazioni, la maniacale repressione del dissenso, l’aumento delle bollette e dell’inflazione, i licenziamenti di massa e la macelleria sociale che abbiamo subito negli ultimi mesi non sono che l’inizio di quella chechiamano “la nuova normalità”.

Corteo Antifascista a Cesena

Corteo Cesena

L’Assemblea Antifasciste contro il green pass di Bologna partecipa alla manifestazione di Cesena in solidarietà con i compagni arrestati e contro il lasciapassare verde
Tra le poche realtà regionali che hanno compreso il potere devastante dello strumento green pass, L’osservatorio Antifascista della Romangna ha convocato per sabato 13 novembre una manifestazione cittadina. Consapevoli – come anche noi lo siamo – che il green pass rappresenti solo un aspetto dell’attuale attacco alla socialità, al lavoro, all’educazione, alla salute e alla vita nel suo complesso, l’iniziativa aveva anche lo scopo di sostenere 4 persone antifasciste condannate a settembre per avere contestato Casapound.
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13 novembre 2021
Sabato 13 novembre 2021, un centinaio di persone sono scese in strada a Cesena in corteo. I giornali e i media locali, nel riportare la notizia il giorno dopo, hanno posto l’accento solamente su qualche spinta con la polizia e sull’opposizione della manifestazione al Green Pass, tralasciando tutti gli altri punti su cui invece la stessa era stata indetta e su cui si è concentrata, dal contrasto alle politiche antiproletarie e filopadronali del governo Draghi, fino al sostegno attivo alle 4 persone antifasciste condannate a settembre per l’opposizione alla sede di Cesena di Casapound (gruppo quest’ultimo, dichiaratamente fascista, presente con alcuni suoi militanti nell’organizzazione di alcune piazze cesenati contro il Green Pass, presenza che sembra non essere un problema per chi vi partecipa, almeno per chi ne è al corrente).Ben oltre la sola questione del lasciapassare, siamo scese e scesi in strada sabato 13 novembre anche perché licenziamenti, sfratti, carovita e tagli alla sanità ci fanno schifo!