Presidio a Pisa contro la guerra in Ucraina

Manifestazione a Pisa

Sabato 19 si è svolta davanti all’aeroporto di Pisa, nel piazzale d’ingresso, la manifestazione indetta dall’ USB contro i voli “di morte” (armi all’ Ucraina mascherate da aiuti umanitari), dopo che alcuni coraggiosi lavoratori iscritti al sindacato si sono rifiutati di caricare gli aerei e hanno denunciato l’accaduto. Centinaia di persone al presidio che ha visto vari interventi (tra gli altri USB, COBAS, PRC, Non Una di meno, Potere al Popolo).
Contemporaneamente, a 200 metri di distanza, davanti all’aeroporto militare, presidio e interventi delle compagne e compagni del Comitato contro le basi militari che provengono da mesi e mesi di lotta contro il green pass e l’obbligo vaccinale, per denunciare come il controllo sociale e la militarizzazione diffusa, la manipolazione mediatica, l’economia di guerra che si prospetta con sempre più evidenza, sia un continum con la strategia messa in campo durante la gestione pandemica.
Presenti tra gli altri i CARC, il Partito Comunista, compagn* della CUB, vari comitati contro il green pass, Rivoluzione Allegra.
Dal piazzale dell’aeroporto dopo un paio d’ore la manifestazione ha raggiunto in corteo il presidio davanti all’aeroporto militare per una breve sosta.
Sono rimasti ancora con i compagni e le compagne che condividono la lotta contro il green pass, e noi ovviamente con loro, ad ascoltare interventi lucidi e appassionati, a leggere la realtà per quello che è: la lotta contro la guerra non può essere disgiunta dalla lotta contro il green pass perché appunto: “guerra e pandemia stessa strategia”
immagini della manifestazione

servizio di byoblu

A Pisa, contro l’invio di armi in Ucraina!

Guerra e pandemia stessa strategia!
Manifestazione a Pisa contro l'invio di Armi in Ucraina
Dal Cargo Village dell’Aeroporto civile di Pisa partono voli “umanitari”, che dovrebbero essere riempiti di vettovaglie, viveri, medicinali e quant’altro utile per le popolazioni ucraine tormentate da settimane da bombardamenti e combattimenti. Ma non è così! Quando si sono presentati sotto l’aereo, i lavoratori addetti al carico si sono trovati di fronte casse piene di armi di vario tipo, munizioni ed esplosivi.
Una amara e terribile sorpresa, che conferma il clima di guerra nel quale ci sta trascinando il governo Draghi.
Di fronte a questo fatto gravissimo, i lavoratori si sono rifiutati di caricare il cargo: questi aerei atterrano prima nelle basi USA/NATO in Polonia, poi i carichi sono inviati in Ucraina, dove infine sono bombardati dall’esercito russo, determinando la morte di altri lavoratori, impiegati nelle basi interessate agli attacchi.
Contro tutto questo è convocata una manifestazione nazionale presso l’Areoporto di Pisa.
SABATO 19 MARZO h.15
AREOPORTO MILITARE DI PISA
FUORI L’ITALIA DALLA NATO!
NO ALLA GUERRA!

Lavoratori in piazza contro stato di emergenza e green pass

Contro il Green Pass a Bologna

L’ Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna è scesa in piazza a fianco dei lavoratori organizzati del Si.COBAS nella giornata di sabato 19 febbraio per rivendicare una volta ancora quanto la gestione della pandemia da parte del governo non ha lo scopo di affrontare il corona virus, ma di proseguire lo sfruttamento e i profitti a qualsiasi costo.
Oggi è definitivamente chiaro che il green pass non è che un mezzo meschino e fascista di ricatto sulla popolazione e non ha finalità sanitarie, non ha fermato i contagi, ma ha contribuito a diffonderli dato che la gente vaccinata pensava di essere immunizzata.
Dal palco abbiamo rilanciato la sfida, nella speranza che quei compagni, ancora ipnotizzati dalla narrativa di regime, reagiscano e si uniscano a questa lotta.

galleria fotografica

Una piazza di lavoratrici e lavoratori.
Cronaca della manifestazione di Bologna – Giandomenico Maccentelli

15 febbraio: reagiamo con la lotta sui posti di lavoro e fuori!

Scienziate/i sociali

L’Assemblea Antifascista contro il green pass rilancia l’appello dell’Assemblea Militante allo sciopero e alle mobilitazioni previste per il 15 febbraio prossimo.
Con l’entrata in vigore a inizio mese dell’obbligo vaccinale per gli over 50, dal 15 febbraio i lavoratori che non accetteranno di piegarsi alla vaccinazione e ai provvedimenti governativi sul lasciapassare saranno sospesi dal lavoro senza salario, come è già avvenuto per i lavoratori di sanità, scuola e di altre categorie.
Questo ennesimo ricatto non ha nulla di sanitario. Anche chi ha seguito scrupolosamente le indicazioni del governo, di fronte a vaccinati che si contagiano e contagiano e a un numero di morti simili a quelli di un anno fa, comincia a sospettare che la divisione costruita con cinismo tra vaccinati e non sia servita, serva e servirà solo a indebolire e azzerare la difesa di classe contro i capitalisti.
Fine immediata dello stato di emergenza (che sia di diritto e di fatto)
Abolizione del green pass sia esso normale o super
No all’obbligo vaccinale per nessuno

Contronarrazione della gestione pandemica

Scienziate/i sociali

“Siamo un gruppo di scienziate/i sociali, appartenenti a diverse discipline, indipendenti o variamente inquadrati nelle università italiane o estere. Oggi sentiamo una contraddizione lacerante tra la potenzialità delle scienze sociali di decostruire la narrativa emergenziale, e la loro mancata applicazione a quella che viviamo come una svolta repressiva di proporzioni storiche.
Ci sembra evidente ormai che la gestione pandemica sia stata improntata fin da subito al primato del profitto e all’uso sistematico della violenza materiale e simbolica – soprattutto mediatica e istituzionale, ma anche militare – nei confronti della popolazione. La governamentalità pandemica si è dispiegata attraverso l’uso politico dei sentimenti di paura e angoscia, con l’abbandono al contempo dei malati e della sanità territoriale, l’incertezza esistenziale dovuta al continuo mutamento del panorama normativo, la spettacolarizzazione della morte, la militarizzazione del territorio, l’ampliamento della violenza strutturale e della diseguaglianza economica, l’ulteriore concentrazione del potere militare e finanziario, e la diffusione di forme odiose e perniciose di controllo e discriminazione.
da Radio Blackout / Sfasciapassare #12
Intervista ad alcuni del gruppo di docenti firmatari

Corteo a Busto Arsizio

Corteo a Busto Arsizio

L’Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna appoggia e partecipa all’iniziativa dell’Assemblea Popolare di Busto Arsizio
26 FEBBRAIO
C O R T E O
ore 15:00 in Piazza Trento e Trieste
a BUSTO ARSIZIO

MANIFESTIAMO CONTRO IL GREEN PASS

L’introduzione del lasciapassare “sanitario” e la sua proroga illimitata (come da intenzioni del governo Draghi) significano la realizzazione definitiva della società della sorveglianza: una società distopica dove il controllo sugli individui diventa totale attraverso la digitalizzazione di ogni ambito e attività della vita e nella quale i diritti e i servizi sociali vengono concessi solo se in possesso dei requisiti di “bravo cittadino” (non è un caso che in Italia esso sia gestito dal ministero dell’economia…), sul modello del “credito sociale” cinese. Anche se dovesse terminare lo stato di emergenza, la certificazione verde o una sua variante (vedi l’Identità Digitale Europea) verrebbe mantenuta, se non ci opponiamo risolutamente: il Green Pass va respinto in toto, senza se e senza ma! Leggi tutto “Corteo a Busto Arsizio”

S.I. Cobas: iniziativa a Bologna

Iniziativa SICOBAS a Bologna

Finalmente sul fronte della coscienza collettiva e delle lotte qualcosa si muove anche nel mondo del lavoro.

Questa iniziativa indetta dai S,I.Cobas a Bologna, alla quale hanno per ora aderito CUB e Emilia Romagna Costituzionale, sblocca dal torpore il mondo del lavoro e crea un precedente che non potrà essere minimizzato come ‘no-vax’, ‘no-pass’, ‘no-tutto-quello-che-critica-il-draghistan’.

Ci auguriamo che l’iniziativa divenga ‘virale’, contagiando altri sindacati di base ed altri gruppi di compagni, da troppo tempo assenti.

NO GREEN PASS
NO STATO DI EMERGENZA
Da due anni viviamo sotto il regime dello “stato di emergenza”: i cortei sono vietati, le assemblee e le riunioni sono vietate o ristrette, i diritti basilari sono limitati da decreti arbitrari e grotteschi. La finanza internazionale ha imposto il proprio governo, il governo Draghi, col compito di svendere il paese e disciplinare la popolazione: i tagli alla sanità (altri 6 miliardi in meno quest’anno), le privatizzazioni, la maniacale repressione del dissenso, l’aumento delle bollette e dell’inflazione, i licenziamenti di massa e la macelleria sociale che abbiamo subito negli ultimi mesi non sono che l’inizio di quella chechiamano “la nuova normalità”.