In queste ultime settimane abbiamo assistito alla pubblicazione di vere e proprie liste di proscrizione nei confronti di chi sulla guerra in Ucraina ha un approccio diverso da quello del mainstream di regime. Sul Corriere della Sera sono apparsi nomi provenienti da una non meglio definita indagine del Copasir.
Non v’è dubbio che è in atto una campagna di criminalizzazione verso chiunque prenda posizione contro questa guerra e non sostenga l’invio di armi e mezzi militari a quello che di fatto è un regime paranazista finanziato ed eterodiretto dagli USA-NATO.
In questo scenario, che ci pare preliminare e preparatorio a una repressione ben più potente in caso di allargamento del conflitto, la medesima dinamica accusatoria ossia lo strale di “filo-putinismo” viene rivolto da alcuni ambienti del cosiddetto antagonismo a quelle compagne e compagni che si stanno mobilitando contro la guerra imperialista e la NATO.
Non v’è dubbio che è in atto una campagna di criminalizzazione verso chiunque prenda posizione contro questa guerra e non sostenga l’invio di armi e mezzi militari a quello che di fatto è un regime paranazista finanziato ed eterodiretto dagli USA-NATO.
In questo scenario, che ci pare preliminare e preparatorio a una repressione ben più potente in caso di allargamento del conflitto, la medesima dinamica accusatoria ossia lo strale di “filo-putinismo” viene rivolto da alcuni ambienti del cosiddetto antagonismo a quelle compagne e compagni che si stanno mobilitando contro la guerra imperialista e la NATO.
La presenza di elementi e gruppi del nazismo ucraino nella nostra città, l’attacco a una festa partigiana e al 1° maggio, il tentativo di stupro di una compagna sono completamente glissati da questi ambienti, che preferiscono attaccare le compagne e i compagni antifasciste e antimperialiste bollandole come “rossobruni”.
Mentre non possiamo non notare la curiosa convergenza di queste accuse di costoro con quelle della macchina propagandistica del PD, del governo e di USA-UE-NATO, e non notare come questi ambienti massimalisti a chiacchiere siano in parte gli stessi che hanno attaccato quelle compagne e compagni che si sono battute contro le restrizioni pandemiche di regime come il green pass e per la libertà di scelta terapeutica, come Assemblea Antifascista contro il green pass, riproponiamo un video di Valerio Evangelisti del marzo scorso, evidentemente un “rossobruno” anche lui.
Mentre non possiamo non notare la curiosa convergenza di queste accuse di costoro con quelle della macchina propagandistica del PD, del governo e di USA-UE-NATO, e non notare come questi ambienti massimalisti a chiacchiere siano in parte gli stessi che hanno attaccato quelle compagne e compagni che si sono battute contro le restrizioni pandemiche di regime come il green pass e per la libertà di scelta terapeutica, come Assemblea Antifascista contro il green pass, riproponiamo un video di Valerio Evangelisti del marzo scorso, evidentemente un “rossobruno” anche lui.
Valerio, che lo ricordiamo si è anche lui schierato contro il green pass e l’obbligo vaccinale, spiega molto bene la questione Ucraina. Una spiegazione che fa piazza pulita di tutte le sciocchezze che hanno spaccato l’antagonismo di classe creando confusione e che traccia una bella linea di demarcazione tra chi si spaccia per “antifascista” ma segue di fatto la politica di guerra dell’imperialismo occidentale e invece chi lotta contro la guerra imperialista. In particolare chi ha compreso che l’autoritarismo si va affermando proprio attraverso questi due anni e passa di attacco ai diritti più elementari con la scusa del covid-19 e con la guerra in un’unica strategia capitalista di dominio di classe e sui popoli, usati come carne da macello come in Ucraina e ridotti in una sorta di servitù della gleba biopolitica e iperteconologica come nei paesi a capitalismo avanzato e ovunque l’imperialismo eserciti il suo comando oppressivo.
Buona visione.
Buona visione.